Tonino Sicoli

Immagini stratigrafiche.

Le immagini sono un corpo poliedrico, con visioni assemblate, che mettono insieme storie e percezioni, con varianti in sintonia.

Anna Romanello ha sempre costruito racconti tratti dalla sua esperienza di viaggiatrice nei luoghi del mondo e in quelli della mente, intrigati fra loro con sovrapposte congetture, di varia intensità: delicate e trasparenti, dense e materiche, disegnate e incise, fotografate e dipinte.

Si alzano sulle superfici delle sue opere figure e paesaggi, striati o velati, ripresi nelle loro identità cangianti, rivolti verso una stratificata passione di fantastiche realtà, fatte di continuità segniche, combinate e dialettiche.

Scene naturali con cielo, mare, monti e atmosfere silenziose si concertano assieme a monumenti e colonnati; frammenti selezionati di scatti di statue barocche si combinano con poligoni colorati, scolature, rigature geometriche verticali, che lasciano intravedere la realtà esuberata.

Maree oceaniche e maree di colori si sovrappongono creando suggestive scenografie alterate da un'espressività antica e moderna, con realismo e astrazioni, che corteggiano il post-moderno.

L’incisione scava mentre la xilografia si sovrappone su superfici articolate, lineari e colorate, realistiche e astratte, come fonti d'arte in dialogo, con una visualizzazione di parametri diversificati, fusi, compressi.

La pittura si sposa con la grafica dentro un’esperienza di forme con un dinamismo di fasce ritmiche. 

L'opera d'arte è una grande novità, in cui la verità diventa contraddittoria perché quanto si riempie temporaneamente uno spazio ci si veste con l’atmosfera della scoperta, del vivere il mistero di un'area prima sconosciuta e poi curiosa.

La raffigurazione e l’interpretazione sono un passaggio intellettuale, che l’artista visivo percorre con la mano, facendone una composizione di gesti immaginifici, rivolti ad una documentazione interiore e ad un'opera di valenze irreali, che trasformano la realtà percepita in un flusso di segreti e di meraviglie.

S’agitano in Romanello i frammenti di un'avventura ottica ed emotiva, basata su supporti oltre l'ignoto, in direzione di un ventaglio di forme contingenti, grazie al loro aspetto sorprendente, fuori da ogni ovvietà.

Lastre di zinco e di rame, plexiglass, plastiche, carte e tele, acetati, oggetti, installazioni, performances sono le modalità di una creatività complessa e strutturata, plurisegnica, che suscita una partecipazione dei fruitori, coinvolti, provocati, integrati in un processo semanticamente aperto e incalzante.

Questa artista proveniente dall’esperienza delicata della puntasecca, dell’acquaforte e dell'acquatinta, adopera in questa fase della sua ricerca la più antica tecnica calcografica, la xilografia, che con tavole di legno incise stampa cromie più materiche e marcate.

Una pittura a strati dà alle immagini una pelle di striature, di graffi, di bande coprenti finalizzate da una concezione dialettica e di risultati contrastati. Fogli di carta vibrano con forme di una varietà aumentata, su un reportage impreziosito da aggiunte fresche e vistose. 

L’incisione si avvicina alla pittura anche se le tecniche sono stampate, in uno stato di sovrimpressione delle stesure sottostanti. Si fanno strada versatili sensazioni, visive e tattili, in un sodalizio innovato da una ricerca senza esiti standardizzati

Anna Romanello supera continuamente la sua storia d'artista, sperimentando tecniche vicine ma con effetti speciali, che creano processi di allargamento della sua suggestione e creatività, su un intrigante  studio di cose nuove e di esperienze vivaci.

La visione si sfalda e si compensa, superando i limiti di una conoscenza, che si estende oltre la manualità concettuale, gestuale e sempre più informe.

Forme piatte e plastiche danno vita ad una visualità trans-dimensionale, in cui il piano prende corpo e diventa magmatico, rugoso, intenso.

Alcune Fontane pubbliche di Roma sono fotogrammi, che rivelano una procedura emblematica, segno di un recupero significativo fatto attraverso una geografia di linguaggi estesi e contraffatti da una lettura sovrastrutturale e da una interpretazione caleidoscopica.

Testi critici