Tiziana Musi

À Rebours   Attraversamenti di memorie

Opere 2022-1985

…scopro , nell’incisione come nella scrittura letteraria, la stessa intimità tra l’opera che si forma e l’artista che vi si applica. La lastra è molto simile alla pagina con uno stesso sguardo abbracciamo l’insieme e il particolare….. (Paul Valery, ,1934)

Il famoso brano di Paul Valery è certamente una chiave di lettura pertinente  per capire la poetica di Anna Romanello, artista e performer, che ha fatto dell’incisione il veicolo privilegiato della sua ricerca che si espande in modo impetuoso e intimo nello stesso tempo su territori diversi, dall’incisione tradizionale all’installazione, dai libri d’artista  alle fotografie, dal collage e in ultimo al tessuto, reinventando  ogni volta il segno con sorprendente forza e spesso sovrapponendo  diverse tecniche tra di loro.

La lastra diventa una pagina intima su cui alludere e raccontare attraverso  stesure successive spiragli di realtà.  Ne sono testimonianze, tra gli altri, i numerosi libri d’artista che tracciano preziosi percorsi poetici di grande intensità, come quello realizzato con Christophe Comentale,  dove c’è il minimo dei mezzi sensibili per ottenere il massimo della creatività, c’è un segno privato di materialità, che concentra su di sé le ombre, le luci, le profondità e gli spessori. Ma l’artista introduce un elemento nuovo, in gran parte estraneo alla tecnica dell’incisione classica: il colore. Un colore vibrante, acceso, coinvolgente che rafforza  e amplifica la dinamica del segno.

In questa  possibilità di riscrivere continuamente la pagina artistica  prende forma la ricerca visiva  di Anna Romanello  che si incentra sul tema della memoria e sulla sedimentazione dello sguardo attraverso tracce incise sulla lastra, sulla fotografia e sulla carta. Lo sguardo perturbante di Anna  non ripropone soltanto la  realtà visiva, ma cattura quegli elementi nascosti che consentono di andare al di là della semplice percezione visiva, cerca di evocare tracce che, attraverso la leggerezza del segno, l’acceso cromatismo e la molteplicità delle tecniche che si sovrappongono, alludono a un lungo processo di stratificazione della memoria di un luogo, di un oggetto, di un sentimento. Cosi emergono inaspettate visioni di Parigi come nell’opera Fughe di Segni dove “la solennità austera del porticato del Palais Royal diventa pretesto d’arte e contrappunto incisorio”. (L. Francolini, 2019) Nel porticato si intrecciano e si sovrappongono linee in fuga e un acceso cromatismo che creano un inaspettato movimento dei segni. Oppure I luoghi della memoria del 2014fotografie con interventi di xilografie dai luoghi familiari della Calabria.

La mostra, quindi, si struttura come un dispositivo dove emergono in un percorso a ritroso quegli attraversamenti della memoria dell’artista, che dalla sua terra d’origine, la Calabria, ha percorso verso Parigi alla fine degli anni’70. A Parigi ha un incontro folgorante con William Hayter e il suo Atelier 17 con il quale condivide, prima come allieva e poi come artista e maestra lei stessa nelle Accademie italiane in cui ha insegnato, la medesima attenzione alla perentorietà del segno inciso e alla forza del colore nelle sue inaspettate declinazioni e sfumature. Questo percorso ha un inizio metaforico nell’opera  Volo  del 2022, tappeto realizzato dall’azienda D.S.V. della famiglia Di Sarno di Caserta. L’impianto segnico e i contrappunti cromatici appartengono alla poetica di sempre dall’artista ma declinati questa volta in una nuova materia. La sperimentazione tessile porta l’artista a scegliere una tecnica che per definizione si fonda sull’intreccio, sulle trame nascoste, sugli orditi, su una rete di elementi che alludono e ripropongono elementi diversi già sedimentati dal tempo.

Centro ideale della mostra è la grande installazione  Cretti  , intervento realizzato a Sibari nel 2016 e rielaborato nel 2022, costituito da incisioni, terrecotte, tessuti, stendardi di un mondo in frantumi, dialogo di interferenze stratigrafiche tra l’antico e la contemporaneità, ancora una volta allusive al genius loci dell’artista.

E per concludere un accenno alla  performance Topographie sentimentale di Lea Walter L’intervento nasce dalle poesie emerse nelle trame delle opere dell’artista e dal testo di Jean Rony “Romamor”, accompagnate dai versi  anche di G. Ungaretti e P. P. Pasolini

Tiziana Musi

Parigi 11 ottobre 2022

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