S.W. Hayter

In logica scrivere vuol dire formare segni leggibili,
segni che possano essere letti.
Non è assurdo invece scrivere per non essere letti?

La calligrafia cerca di realizzare almeno tre cose
contemporaneamente: fare un segno che possa essere riconosciuto;
investire tale segno, mediante il gesto dell’artista,
di un significato poetico; suggerire infine, anche se
ambiguamente, un’immagine riconoscibile.

Ora, tra le cose più interessanti che il passato ci ha tramandato,
troviamo i palinsesti: schemi su cui scritture e disegni
appaiano sovrapposti e magari cancellati; una volta certamente leggibili,
ma ora diventati praticamente indecifrabili, e che tuttavia guardiamo
come opere d’arte di una grande potenza evocativa.

Le immagini di Anna Romanello sono chiaramente palinsesti 
di un ordine analogo, i quali associano talvolta tra di loro
scritture e segni di una ovvietà apparente senza cercare mai però
di ripetere il messaggio verbale del poeta.
il loro commento irrazionale riesce a sconfiggere la logica.

S.W. Hayter, Parigi, aprile 1984

Dal catalogo della mostra “Il mistero”

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